🧢Genenta: la scienza italiana si quota in America
Perché Genenta ha fatto l'IPO a New York e non a Milano?
“In Italia poche persone e poche banche comprendono e prendono rischi”
Martedì abbiamo intervistato Pierluigi Paracchi, co-founder e CEO di Genenta Science, l’unica azienda italiana quotata al NASDAQ di New York. Ecco i passaggi chiave:
🏦 Fare il trader forgia il tuo spirito imprenditoriale
Prima di Genenta, Pierluigi ha creato il fondo con il miglior rendimento in Italia.
Vincere in Borsa, dove compete con chiunque, dai piccoli risparmiatori a JP Morgan, gli ha lasciato tre cose fondamentali:
Autostima: ha dimostrato (a sé stesso e agli altri) di avere talento.
Network: ha costruito relazioni importanti.
Tolleranza al rischio: essenziale per chi fa impresa.
Il mercato può essere una scuola durissima, ma anche molto utile se vuoi fare l’imprenditore.
🔬 L’Italia è piena di opportunità
In Italia ci sono eccellenze scientifiche riconosciute in tutto il mondo. Mancano però le competenze imprenditoriali per trasformarle in aziende.
E questo crea un’occasione: se hai spirito imprenditoriale, puoi lavorare con ricercatori brillanti su tecnologie di frontiera quasi senza concorrenza.
Negli USA invece sono spesso gli scienziati stessi a fare impresa e queste opportunità sono molte meno.
💰 In Italia mancano le conoscenze imprenditoriali
In Italia poche persone e poche banche comprendono e prendono rischi.
Per questo il mercato azionario, il private equity e il venture capital americani sono molto più sviluppati.
E allora Genenta è andata in America a farsi quotare al NASDAQ per trovare finanziamenti e valutazioni più vantaggiose.
🔄 La trappola dell’innovazione italiana
“In Italia pochi comprendono e prendono rischi.”
E così Pierluigi ha portato Genenta a farsi quotare negli Stati Uniti.
🇮🇹 La mancanza di competenze imprenditoriali nasce un po’ dalla cultura italiana che demonizza il fallimento, un po’ dalla mancanza di un tessuto industriale solido, fatto di grandi aziende e fondi capaci di investire in innovazione.
🇺🇸 Negli Stati Uniti invece:
Il fallimento è visto come parte del percorso e opportunità di crescita.
Le aziende come Google, Amazon e Microsoft non solo innovano ma investono tanto in chi innova.
Il mercato finanziario, il private equity e il venture capitalism sono molto sviluppati.
Questo rende più difficile per le startup italiane trovare fondi.
Ma non è solo un problema di fondi:
📈 Valutazioni più alte: essere quotati sul NASDAQ significa che le tue azioni valgono di più. E se valgono di più, puoi usarle per fare acquisizioni: paghi in equity, non in contanti.
🚪 Mentalità da exit: in Italia, quando una startup funziona, spesso l’obiettivo è venderla. I fondi (e a volte anche i fondatori) puntano alla exit rapida, non alla costruzione di una nuova Google.
Risultato? In Italia le startup faticano a crescere, e quelle che ce la fanno spesso vengono comprate proprio da quei paesi esteri con i mercati azionari più sviluppati e valutazioni più alte.
E così si crea un circolo vizioso: non c’è un ecosistema imprenditoriale forte ➡️ è difficile fare startup ➡️ le migliori vengono vendute all’estero ➡️ l’ecosistema non cresce mai.
Ma se c’è una cosa che impariamo intervistando questi imprenditori italiani, è che le eccezioni esistono e sono tante.
E quando trovi persone come Pierluigi, imprenditori con hanno visione e coraggio, un po’ di speranza ti viene.
Commento della settimana
Spunto interessante, grazie!
Il crollo del valore delle azioni di Genenta negli ultimi anni è legato al calo generalizzato delle valutazioni nel settore biotech.
😊 Da un lato, quotarsi nel momento giusto porta a valutazioni generose e a raccogliere molti capitali con la IPO. Se avessero aspettato avrebbero ottenuto meno fondi.
😞 Dall’altro, avere un prezzo post-IPO inferiore a quello iniziale ha diversi effetti negativi:
Danneggia la reputazione dell’azienda.
Scontenta gli investitori iniziali.
Rende più difficile raccogliere ulteriori capitali.
Abbassa la motivazione dei dipendenti con stock option.
Per questo spesso le aziende scelgono strategicamente di sottovalutarsi nelle IPO, così da lasciare margine di crescita al titolo e mantenere l’hype e l’immagine positiva di azienda che cresce.
Cosa puoi fare tu
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Risorse
Speriamo la lettura sia stata interessante,
Milo, per il Team Chapeau 🧢
Ciao vorrei fare una domanda a Pierluigi Paracchi. Dato che 5 anni fa ho fondato la mia statup in cui sviluppiamo soluzioni scientificamente avanzate (nanomateriali) per offrirle alle industrie, quindi in sostanza rendiamo disponibili i risultati della scienza al mercato, come ha fatto lui a trovare la chiave, e qual'è questa chiave, per generare nel mercato la percezione del valore delle soluzioni scientifiche? Perché il difficile, nel passare dalla scienza al fare impresa, è proprio riuscire a creare la percezione di valore negli interlocutori del mercato. Grazie Simona Pellegri